A vivere in Italia nel
periodo di campagna elettorale si rischia seriamente di uscirne matti: i comici
fanno discorsi più sensati dei politici e i politici che da decenni siedono (inutilmente)
in Parlamento vanno in tv autoproclamandosi portatori sani di cambiamento e
dando la colpa dello stato attuale delle cose a chiunque altro tranne che a
loro stessi.
Definire questo "un periodo
sopra le righe" è dir poco.
La confusione regna suprema.
I veri perché della vita, quelli che potrebbero sbrogliare le esistenze, restano
inevasi e al loro posto si farfugliano idee approssimative e mai risolutive.
Prendiamo i piumini dell’IKEA
ad esempio, costano poco e sono caldi, va bene: ma perché, dico, perché non metterci
una freccia, un asterisco, un segno, per indicare il verso nel quale
il sacco copripiumino deve essere
infilato? Intere ore buttate via cercando di infilare nel senso giusto gli
odiosi piumini, con la testa dentro il sacco per tirare da un
lato così da spostare quello opposto appena sistemato. Un inferno.
Come mai nessuno pensa a
proporre delle cose magari banali ma risolutive? Perchè?
Pensate ai parcheggi dei centri
commerciali.
“Vado al centro commerciale così
parcheggio facilmente, salgo, prendo tutto, riscendo e vado via”. Quando? Dico
io: quando? Ditemi quando si parcheggia facilmente (tranne la mattina mentre si
sta normalmente in ufficio) in un centro
commerciale? E, soprattutto, ditemi quando è successo che una macchina
parcheggiata nel sotterraneo “E-24, colore rosa/nero tendente al blu cobalto,
piano meno due salendo a piedi, zero prendendo l’ascensore” è stata ritrovata
facilmente? La maggior parte delle persone che cerca Chi l’ha Visto non è mai scappata
di casa ma vaga da giorni nei sotterranei di un centro commerciale alla ricerca
della propria auto che “eppure era qui.”
E vogliamo parlare del dopo?
Perché, una volta ritrovata
l’auto, non è possibile avere un cartello (uno solo) con una chiara indicazione
dell’uscita? Fateci caso: o non ce ne sono proprio, oppure ce ne sono troppi e
tutti in contraddizione tra di loro. E’ troppo chiedere di mettere una sola
freccia chiara con scritto “qui si esce quindi se quindi giri dell’altro lato sei
un minchione?”
Niente, non si riesce. A noi
italiani, facilitarci la vita, non viene naturale. Le soluzioni semplici non ci
vengono. Non fanno parte del nostro DNA. Come in politica: noi non ci
sbarazziamo di quelli che hanno rubato ma li rieleggiamo, gli crediamo ancora
nonostante i fatti smentiscano le loro chiacchiere e finiamo a tifare per loro o
contro di loro come in una partita di calcio.
Posto che alcune cose sono
ineluttabili nel tempo e che quindi il
verso dei piumini dell’IKEA rimarrà un mistero degno di Giacobbo e che continueremo
a rimpiangere i familiari scomparsi nei parcheggi dei centri commerciali, almeno a
livello politico, adesso che andate a votare, cercate di semplificarle voi le
cose.
Perché, essendo in
democrazia, vi ricordo che voi potete esprimere la vostra preferenza per qualcuno che dovrà
governarci nei prossimi anni, cosa che, mi rendo conto, non è così importante
come il verso dei piumini del letto o come quello delle frecce per l’uscita dai
parcheggi, ma ha comunque un suo impatto sulle nostre vite quotidiane. Per
molti insignificante purtroppo.
Abbiamo la rara occasione di movimentare un po’ la palude politica in cui da decenni versa immobile l’Italia e sarebbe quindi il caso di
dare un bel segnale che ne abbiamo le palle piene di giochini, bugie,
inattivismo e ruberie varie.
Se dopo tutto quello che ha
combinato questa classe politica andrete nella cabina elettorale a rivotare per l’ennesima volta le solite facce da culo che hanno come unica occupazione
quella di farsi eleggere ad ogni costo
per poter continuare a salvaguardare non i vostri ma i loro interessi,
allora tutta questa desolazione e mancanza di speranza per un futuro diverso sarà
in primis colpa vostra.
Se proprio non ne potete fare
a meno perché vi identificate fino alla commozione nel messaggio di grande rinnovamento etico (?!?) di Berlusconi, di Bersani, di Monti e compagnia bella, allora votateli
pure, come è giusto e democratico che sia. Però ricordatevi: la prossima volta
che sul tram o sotto l’ombrellone vi lagnerete perché “l’Italia è un paese di
merda e non cambia mai niente” occhio che non si palesi qualcuno (assai stanco)
che, avendovi ascoltato, democraticamente farà in mille pezzettini
la vostra scheda elettorale facendovela ingoiare.
Perché i politici potranno essere pure dei ladri, farabutti, incapaci ed inaffidabili, ma alla lunga anche il dubbio che voi elettori non siate particolarmente intelligenti finisce per palesarsi.
Perché i politici potranno essere pure dei ladri, farabutti, incapaci ed inaffidabili, ma alla lunga anche il dubbio che voi elettori non siate particolarmente intelligenti finisce per palesarsi.