Premessa: un uomo non è certo la persona più indicata per disquisire dei pruriti intimi e delle eventuali conseguenze che essi apportano alla vita della donna che ne è vittima perchè noi maschietti, al massimo, in caso di rodimenti nelle zone basse, ci si dà un disinvolto smucinamento pubblico, si aggiusta la posizione del nostro amico e il sollievo è immediato.
Per le donne deve essere assai più complicato. Può accadere che qualche regina di bon ton sia stata vista aggiustarsi le mutande sul di dietro mentre cammina, ma a memoria mi sfugge l'immagine di una donna che, magari al mercato la mattina seppur in mezzo alla folla, ha un tale prurito intimo che è costretta a grattarsi la cionfa in maniera frenetica per alleviare il fastidio.
E' probabile però che il sottoscritto sia poco attento, perchè sono giorni che continuo ad imbattermi nello spot che qui sotto vi ripropongo, nel quale una ragazza col volto coperto si agita sul letto perchè ha un forte prurito vaginale: è smaniosa, imbarazzata, inquieta, non trova pace. E' tutto un muoversi come se fosse seduta su una brace ardente.
La situazione è drammatica. Si capisce che la fanciulla non riesce ad alzarsi dal letto perchè questa sua cionfa deve essere proprio in fiamme e lei è giustamente triste per questa sua condizione limitante. Poi, all'improvviso diventa raggiante e, con un gesto repentino, scaccia la mascherina nera dal volto: grazie ad una pomata miracolosa là sotto di colpo non ha più un esercito di formiche impazzite che la fanno saltare ma delle leziose farfalle che evidentemente devono dare alla sua cionfa un tale sollievo che la sua giornata in un attimo vira dal nero più tenebroso alla luce più accecante, proprio come se avesse un ventilatore puntato tra le gambe o un arbre magique all'aroma di menta piperita appeso lì davanti. Come negli abitacoli delle auto.
La questione è seria perchè è da un pò di anni che, se ci basiamo sulle pubblicità, la locuzione "avere la cionfa in fiamme" non è più riferibile ai facili costumi di una donna che si sollazza con i piacere della vita, ma all'attacco feroce di batteri intimi di cui è vittima la povera malcapitata di turno. Sembrerebbe esserci un tale via vai di agenti patogeni che neanche alla stazione Termini nell'ora di punta.
Ora per carità, mi rendo conto del fastidio che alcuni disturbi possono creare, però a vedere questi spot sembra proprio che la vita sociale di queste fanciulle subisca un improvviso stop ogni qual volta il batterio arriva. Certamente convengo con la sospensione delle "attività ricreatrici" per un pò, ma stando alla pubblicità queste povere disgraziate crollano su tutti i fronti: arrivano tardi agli appuntamenti, non entrano più in ascensore per paura degli odori, al lavoro diventano assenti ed intrattabili, insomma una caporetto.
Che poi, mi chiedo, se secondo lo spot una volta messa la pomatina cambi subito espressione e riprendi la tua vita, allora perchè tutti questi drammi? Quindi le cose sono due: o la pomata non è poi così efficace, oppure questi spot esagerano i sintomi pur di far comprare il farmaco miracoloso.
Propenderei per la seconda ipotesi perchè, a differenza di quello che si vede in un altro noto spot dello stesso genere, a me non è mai capitato di conoscere una che arriva tardi ad un appuntamento per colpa di un prurito intimo fastidioso e, anche se eventualmente fosse così, tantomeno ho mai incontrato una che abbia tenuto a ragguagliare tutti gli astanti sulle motivazioni del ritardo.
Mi spiego: magari hai effettivamente una crisi e la cionfa ti va a fuoco proprio poco prima, che so, di andare a mangiar la pizza, però immagino che anche arrivando un pò in ritardo non entreresti mai gridando: "ah, scusate, mi prudeva un sacco ma ora sto meglio, grazie a tutti per l'interessamento!" E giù di supplì in allegria.
Non vorrei mai mancare di sensibilità e forse è vero che quando la cionfia si infiamma la vita si sfiamma, quindi chiedo scusa anticipatamente se qualcuna si dovesse risentire delle sciocchezze sopra scritte, ma spero che per solidarietà femminile (?!?) vi vogliate comunque unire all'appello che sto per fare alle attrici di questo tipo di pubblicità, rivolgendomi in particolare alla protagonista di questo spot.
Cara fanciulla, io capisco che la vita dell'attore (dell'attrice in questo caso) delle volte sia veramente frustrante: si lotta anche per avere solo una particina aspettando l'occasione della vita e questo soprattutto in Italia, un paese in cui una figa pazzesca e talentosa come Charlize Theron invece di vincere un Oscar sarebbe finita, nella migliore delle ipotesi, a fare delle brutte fiction per canale5 solamente dopo averla data via a piene mani al politico di turno.
Però, amica attrice dal volto coperto che hai interpretato lo spot dei pruriti intimi: ti rendi conto che se un giorno dovessi girare il film della tua vita e diventare una celebrità, tu rimarresti comunque per sempre "quella della cionfia in fiamme"? Quella che si dimenava sul letto in preda al fuoco rovente? E' vero, anche la Hunzicker reclamizzò mutande ma non si vedeva la faccia: tu c'hai messo il tuo visetto e hai detto all'Italia intera che la tua cionfa stava per esplodere dal prurito. Insomma da qui in avanti la carriera si fa oggettivamente tosta. Immagina: scena d'azione al cinema, pubblico rapito dagli eventi, arrivi tu che imbracci un fucile, primo piano e dalla sala: "ao, ma questa è quella che ce l'ha in fiamme!". Capisci da te che il pathos del film ne risentirebbe molto. Questo spot ha segnato per sempre la tua carriera, ammettiamolo.
A meno che tu non decida di cambiare strada e di buttarti in politica. In questo caso sarebbe tutt'altra storia e questo spot tornerebbe a tuo vantaggio perchè, vista la sfacciataggine con cui è trattato l'argomento cionfa, un posto da consigliere comunale o da Ministra in area PDL non te lo negherebbe nessuno. Soprattutto una volta guarita dal batterio. Riflettici: non saresti certo la prima donna del PDL a far carriera in politica usando la sua cionfa, ma certamente saresti la prima a poterlo rivendicare pubblicamente senza vergogna.