giovedì 26 aprile 2012

BELEN SALVA L'ITALIA COL CIONFA-POWER.

Dedichiamo il post di oggi alla persona che sta cambiando il costume dell'italiano medio, al personaggio pubblico che ha alzato l'asticella di ciò che è lecito o non lecito fare in Italia.

No cari lettori, non sto parlando del Dottor Monti e della sua guerra all'evasione, ma dell'argentina più amata dagli italiani che, udite udite, non è più il pregiato taglio di carne cotto alla brace, ma è una donna: Belen Rodriguez, colei che fa girare la testa a tutti gli uomini e che, nonostante ciò, è amatissima anche dalle donne e che a colpi di anca farfallinata e di sorrisoni lo sta mettendo in quel posto a tutte le sue concorrenti italiane per le quali, al suo cospetto, non c'è storia.

Con Belen Rodriguez stiamo assistendo allo sdoganamento definitivo a livello casalingo del CIONFA-POWER, dove per cionfa si intenda proprio quella cosa lì...

E' pur vero che se le sue concorrenti italiane sono forgiate ad immagine e somiglianza di Elisabetta Canalis la guerra è persa in partenza, ma va dato atto alla fanciulla di essere oggettivamente dotata di numeri non indifferenti rispetto alla media delle smutandate televisive a cui ci hanno abituato: la ragazza è bella, è svelta ed è strategicamente sexy e considerando che fino a qualche mese fa con questi presupposti avrebbe potuto tranquillamente ambire ad una carica ministeriale, dobbiamo ritenerci fortunati di ritrovarcela solo a Sanremo invece che seduta in Parlamento.

Come la rucola, ormai Belen è presente su ogni settimanale di costume in vendita in questo paese, e non mi stupirei se a breve approdasse anche su Famiglia Cristiana con una rubrica di consigli spirituali e sul Sole24 in qualità di esperta in economia che offre dritte sugli investimenti più opportuni e meno rischiosi. 

Intendiamoci, Carrà e Cuccarini erano già assorte al rango di "più amate dagli italiani", ma Belen ha fatto il triplo salto mortale: lei non ammicca solamente in coreografie sexy, lei il sesso lo fa veramente. E se ne vanta pubblicamente. Immaginate cosa sarebbe successo alla carriera di una Cuccarini se dopo aver rassicurato gli italiani per anni, all'improvviso fosse saltato fuori un video porno in cui la Lorella si sperticava in acrobazie ginniche degne della miglior Moana Pozzi: carriera stroncata ed esilio televisivo a vita! Per non parlare della Carrà, sebbene pensando ad un video V.M.18 di quest'ultima, si sarebbe più in zona horror che in area porno.. 

Beh, a Belen Rodriguez questo non è successo: giuro che ho visto il video che il suo ex-fidanzato ha cavallerescamente messo in rete e devo dire che la fanciulla ne fa di ogni senza pudore alcuno,  mostrandoci una vera e propria ecografia della sua cionfa! Lei, di fronte ad una tale violenza e allarmata dalle conseguenze che un tale video avrebbe potuto avere sulla sua carriera in ascesa, si affrettò a dichiararsi raggirata a sua insaputa. Ora, cara Belen, avendo io visto il video con te e il tuo lui che armeggiate con la camera per riprendervi meglio, vienici pure a dire tutto, ma che sei sorpresa e che ti hanno raggirato anche no, che è vero che noi in Italia siamo fessi, però c'è un limite.

Comunque, porno più Corona (inteso come Fabrizio, il suo fidanzato galeotto, inteso come carcerato, non quello che l'ha sputtanata nel video.. che bella gente frequenta?!?) è un binomio che stroncherebbe la carriera di chiunque ambisse ad accreditarsi presso un pubblico familiare, ma non la sua. E la spiegazione di ciò è paradossale: Belen, seppur supergnocca, ha il culo di non comunicare mai stronzaggine. Il suo vero punto forte, prima ancora della ficaggine, è che ha quell'espressione angelica che la fa risultare simpatica al primo impatto. Studiata o no che sia questa simpatia, alla fine della fiera lei non finisce sulle balle alle donne (che poi sono quelle che effettivamente contano a livello pubblicitario) proprio perchè prima che sessualità comunica il fatto di sembrare una tipa affabile, una che non fa scattare alle altre donne il senso di competizione che normalmente una così susciterebbe.

Un pò tipo "l'uomo te lo rubo ma, cara amica, con me ti puoi confidare che sono un tipo allegro e affidabile". Paradossale, ma tant'è!

E' per questa caratteristica che Belen è arrivata a sdoganare il porno in formato famiglia senza rimanerne schiacciata: si comporta come una bag girl, fa video V.M.18, ruba fidanzati, mostra la cionfa sull'altare sanremese, ma poi la guardi e sembra Candy Candy. Potrebbe tranquillamente far sesso di fronte all'obiettivo dei paparazzi (cosa che tralaltro ha già fatto) e il giorno dopo ancora reclamizzare dei pannolini per neonati ed essere comunque credibile.

Alla luce di ciò, mi permetto di fare un appello: Belen, visto che sembri essere la persona in assoluto che gli italiani amano di più, quella che gli esperti di marketing ritengono più accreditata presso il pubblico e che ciò che dici tu viene preso per oro colato, potresti prestarti per una serie di spot tipo pubblicità progresso? Io me li immagino così: mentre alle tue spalle passano tutte quelle facce da cazzo che in questi anni ci hanno governato, tu devi solo raccomandarti presso il pubblico che ti segue di non votarli più, ma proprio più. Senza nessuna spiegazione, che tanto all'italiano medio annoiano le chiacchiere motivate. Ti potresti limitare a dire, ammiccando alla camera: "non votarli più, te lo chiede la tua Belen".

Se lo fai, secondo me, è la volta buona che ce li togliamo di torno. Riflettici: entreresti nella storia perchè sarebbe la prima volta che in Italia la mignottocrazia potrebbe sul serio tornare utile allo sviluppo di questo paese, pergiunta senza essere stipendiata con i soldi dei contribuenti.  Belen, l'Italia è nelle tue tue mani! Salvaci a botte di CIONFA. Grazie.

mercoledì 18 aprile 2012

LA SARTA E IL DIVORZIO CON RICUCITURA.

Premetto subito che questa notizia non è inventata ma che, non potendo rivelare da dove è presa, dovete solo fidarvi, anche se immagino che prima o poi da qualche parte sulla cronanca locale romana qualcuno ne troverà traccia.

In breve è successo questo: lui, stanco del rapporto e delle liti, se ne va e lascia lei. Lei, distrutta dall'abbandono, cosa fa? Si chiude in casa piangendo stile vedova inconsolabile? No. Si fa monaca chiudendosi in un monastero nascondendo a tutti la sua pena d'amor perduto? No, no. Si vendica andando a letto con il fratello di lui, riprendendo il tutto e poi mostrando il video alla suocera morente? No, no, no. Di più, mooolto di più!

Potremmo andare avanti per ore e non indovinereste mai, quindi tagliamo la testa al toro e ve lo dico io: lui va via e lei, per tutta risposta.... se la cuce! Si, avete letto bene: prende ago e filo e con una perizia degna di una sarta d'alta moda parte in quarta e crea un bel lavoro di ricamo a punto croce sulla sua patata.

Perchè lei giustamente deve aver così ragionato: se non puoi averla tu, nessun altro dovrà potervi accedere!

Quindi, forte di cotanta genialità, ha  ben pensato di evitare eventuali tentazioni all'origine, ostruendo il passaggio alla fonte. Ma come mettere in pratica il suo invidiabile piano? Non potendo ricorrere ai classici sistemi (vedi la cara vecchia cintura di castità, ormai introvabile persino da Zara Home) la sventurata ha deciso di ripiegare su una nuova soluzione, sempre artigianale, ma di più facile attuazione: cucirsi la patata.

Ora io dico, magari sei anche brava a cucire, hai a portata di mano tutto l'occorrente e sai rammendare i buchi dei calzini che Valentino dovrebbe solo venire a scuola da te per imparare l'arte dell'ago e filo, però, cara amica dalle idee insolite, hai mai pensato che magari, focalizzando un attimo il tuo odio sull'origine dello stesso, avresti forse dovuto più pensare ad un'evirazione del tuo lui, piuttosto che ad un ricamo della tua passera? Perchè, va da se, che così il torto non l'hai fatto a lui (che al limite lì neanche voleva più stazionarci) quanto a te stessa che magari un domani, ripensandoci, potresti voler ripraticare la materia.

Cara signora sarta, se proprio volevi vendicarti del tuo lui, potevi magari darla via ad altri, invece di metterci i sigilli come alle grandi opere che una volta sequestrate dalla magistratura poi rimangono inutilizzate per decenni. Perchè tutto sommato quello è un articolo che ancora va via bene, tiene il mercato, magari non sempre con grandi soddisfazioni, ma il cliente amatoriale, anche quando non sei sta gran figa (scusate per l'uso inopportuno del vocabolo in questa circostanza) si trova sempre!

Che poi, cara amica Singer, io mi rendo conto che ridere di un dramma è sempre inopportuno e mi scuso anticipatamente, però tu con un gesto così un pò te la vai a cercare: rompi i piatti, tira di sotto un televisore, prendilo a sberle, se proprio vuoi farti del male prova a ricercarlo entro breve tempo per un ulteriore tentativo, ma ammettilo, cucirtela non è stata, tra le tue idee più recenti, una delle più azzeccate.

Tralaltro la cosa fa talmente impressione che, converrai, con un gesto così il tuo lui più che sentirsi stimolato a tornare per il senso di colpa che lo attanaglia, al limite subirà l'effetto Glenn Close in attrazione-fatele: avrà talmenta paura che fuggirà ancora più lontano. Il massimo che potrai ottenere sarà un suo ritorno nel caso in cui avesse bisogno di un orlo ai pantaloni o di una ripresa alla giacca, ma nulla di più.

Se ci avessi chiamato, ti avremmo dato noi una lista di persone a cui cucire con gioia delle parti del corpo: la bocca della Santanchè così non spara più minchiate, quella della D'Urso mentre fa una delle sue insopportabili faccine di circostanza o quella di Monti prima che si esprima in merito all'ennesima tassa da farci pagare.

Mai e poi mai ti avremmo chiesto di cucire la patata di nessuna donna: Dio ve l'ha data, tenetevela stretta. Magari, se proprio vuoi darle noia, accarezza l'idea di farti un bidet con un pò di acqua e pepe, oppure mettici sopra del tabasco che comunque dovrebbe irritare abbastanza da darti soddisfazione. In ogni caso, la prossima volta, cara amica Singer, se proprio vuoi mettere i sigilli definitivi, limitati semplicemente ad astenerti: è più pratico e meno doloroso per tutti.