lunedì 25 giugno 2012

LA LEGGENDA DELLA SOLIDARIETA' FRA DONNE

So già che con questo post mi alienerò le simpatie della metà dei lettori che di tanto in tanto decidono di sprecare qualche minuto della loro preziosa vita leggendo le baggianate che scrivo, ma non posso esimermi dall'affrontare un argomento spinoso che troppo spesso mi si paventa di fronte in forme alquanto insolite e succulente: la solidarietà tra donne.

La cosa che mi fa dubitare di più dell'effettiva esistenza del fenomeno, sono i salotti televisivi in cui la scosciata di turno, zoccola e antipatica fino all'ultimo poro della sua epidermide, viene interpellata a riguardo del suo rapporto con le altre donne. Ovviamente subito, spalleggiata dalle altre fanciulle ivi presenti, tutte  opportunamente accavallate sulle poltrone alla ricerca dell'inquadratura più ecografica possibile, inizia la sviolinata sulla profondità del rapporto di amicizia che solo un'amica vera può darti. E dopo aggiunge di avere una bellissima intesa anche con le altre donne che la vedono come un'amica e non come una rivale, perchè, per fortuna, le donne sanno andare oltre l'apparenza. Proprio al pronunciare di quest'ultima frase almeno un cactus in un deserto qualsiasi del globo terrestre, si secca all'istante. Come incenerito.

Si capisce chiaramente che per me l'argomento in questione ottiene un effettivo riscontro nella vita reale più o meno con la medesima frequenza di altrettanti fenomeni di cui si sente molto parlare ma che, difficilmente, si riescono a comprovare: le visioni di Paolo Brosio, l'esistenza di un programma innovativo del PD e il fatto che Maria De Filippi abbia mai realmente avuto un rapporto completo con Maurizio Costanzo del quale, quest'ultimo, abbia memoria.

Infatti, a parte rari casi, per lo più di mutuo soccorso tra vite disperate e insoddisfatte, le prime ad essere ferocemente critiche e per nulla empatiche con le altre donne sono le donne stesse. Prendiamo, per esempio, i luoghi di lavoro. La frequenza con cui all'uscita di una fanciulla da un ufficio si incrociano gli sguardi complici delle altre che fino a un secondo prima le sorridevano amabilmente, è puntuale quanto la messa in onda di Porta a Porta: praticamente sempre.

In genere quella più mal voluta nella comunità (soprattutto lavorativa) è colei che mostra un certo carattere indipendente, peggio ancora se è l'ultima arrivata. Quando, per sua disgrazia, la fanciulla in questione è anche dotata di una discreta fisicità le sue "amiche" le attribuiscono, con non poca soddisfazione e a prescindere, l'affettuoso appellativo di "stronza".

Capita anche che, all'arrivo della nuova, subito i pettegolezzi si rincorrano e si autoalimentino, generalmente annettendo tutta una serie di avventure della stessa con chiunque, capo ufficio in primis: lo sai che arriva da un altro ufficio dal quale è andata via perchè la moglie del capo li ha sorpresi insieme? Sembra che lei abbia molti più anni di quelli che dichiara.. E chi si crede di essere questa? Con quell'aria.. E certo, fa tutta la splendida perchè 'sti quattro cretini qua dentro la fanno sentire così sbavandole dietro. Lo sai che ha partecipato ad un filmino porno con Moana Pozzi (che era tanto brava) che però non si trova più? Un mio amico l'ha visto..

L'affondo finale e il disprezzo senza ritorno arrivano però quando il vociare delle amabili colleghe plana sull'argomento principe, quella cosa che consente loro di dividere il mondo in donne buone e donne cattive: la cucina! Se la chiacchierata fanciulla per sua disgrazia non sa cucinare neanche un uovo sodo ma si  limita a mangiare pizza e dolci, magari non mettendo su neanche mezz'etto di ciccia, ella perde ogni diritto elementare di riconoscimento del suo stato di essere umano femminile.

Ovviamente gli uomini ci mettono del loro paventando grandi risultati di conquiste con la poveretta che, generalmente è allo scuro di tutto e non potrà mai neanche contare sulla confidenza a riguardo di un'altra donna che anzi, di fronte alle sparate del pallaro di turno, vedrà anche i suoi sospetti di zoccolaggine confermati.

Tutto ciò è curioso, perchè se la fanciulla in questione fosse dimessa, massacrata dalla vita, divorziata, con nove figli a carico, cornuta e piena di problemi, allora la solidarietà della salvatrice di turno nel ruolo di "poverina avrà bisogno di uno sfogo" arriverebbe subito.

Notare che anche quando si tratta del semplice commento all'intervista alla cantante o all'attrice di turno, l'atteggiamento di disprezzo emerge subito: eh certo, io pure sarei così se non c'avessi un cazzo da fare tutto il giorno...

Amiche lettrici, accettate l'evidenza: non è che Anna Falchi è diventata figa dopo che si è rifatta le tette mentre prima somigliava all'avvocato Giulia Bongiorno, non è che Madonna è in forma perchè si fa il botulino e poi sta tutto il giorno a prendere il sole e, viceversa, non è che se Susy Blady si tira, si risveglia come Sharon Stone. Fatevene una ragione. Una donna intelligente come la Littizzetto diventa attraente perchè ti cattura con  il suo cervello saltellante, ad una così non verrebbe mai l'idea di mettersi a competere con la Belen di turno sul suo terreno, avrebbe vita breve. E piena di frustrazioni. Una così è troppo intelligente per sprecare la sua esistenza a criticare senza un motivo reale cercando di sminuire chi, almeno in quel campo, ha una superiorità evidente.

Provate a negarlo: tutte rivendicano la necessità di vivere appieno la propria epoca, di essere indipendenti e soprattutto solidali tra donne, poi di fronte ad una fanciulla che è padrona delle sue scelte e che non fa dipendere la sua esistenza quotidiana dall'essersi o meno sistemata con un uomo, sono quasi tutte pronte a storcere il naso e a giudicarla per l'uso "disimpegnato" del sua cionfa. 

E guai a far notare alle simpatiche signore il suddetto atteggiamento, perchè generalmente ci si imbatte in contro-spiegazioni che suonano pressapoco così: guarda, io le voglio bene, però... e giù con un elenco di stilettate che neanche la Susanna Camusso quando parla della Fornero.

Donne, qui non si tratta di essere solidali a prescindere con le altre donne, ma intelligentemente umaniste: l'essere umano, donna o uomo che sia, può essere stronzo anche a gambe chiuse, indipendentemente dal fatto che sappia o meno cucinare un uovo sodo o che abbia un sedere più sodo del vostro. 

Al limite, se proprio volete maltrattarla questa ignobile donna, incazzatevi pure, ma solo quando lavora male o quando vi tratta in modo maleducato o se, e quando, dice baggianate imbarazzanti. E soprattutto, fatelo faccia a faccia, che dietro non è più di moda. Per il resto che le dica su un tacco 12 o vestita come madre Teresa, fa assai poca differenza.

Che ogni donna si dia da fare affinchè le altre donne possano sentirsi libere di essere come desiderano. Ecco, questa può essere intesa come l'unica vera solidarietà tra donne.

Che poi, vai ad indagare e magari scopri che oltre ad essere figa, la Belen di turno è pure simpatica.
Che essere amiche di un'Arisa è facile. Esserlo di una Carla Bruni è assai più complesso.

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